Istruzioni per essere come dio - L’installazione
9 aprile - 9 maggio 2021 - Monkey Café, Desio (MB)
Opera esposta a Centrale Festival - Around
I totem
Tre totem vuoti di circa 2 metri di altezza a forma di prismi a base rispettivamente triangolare, quadrata e pentagonale, sono collocati in uno spazio aperto al pubblico nel comune di Desio (MB). Ognuno dei prismi riproduce idealmente un oggetto fotografato: un albero, un ombrellone chiuso e un palo dell’alta tensione. Sul lato esterno dei prismi sono riprodotte le foto fatte girando intorno agli oggetti, sulla parte interna (quasi inaccessibile), le foto speculari, fatte dagli oggetti verso il mondo. I prismi non sono costruiti sulla base della forma originaria dell’oggetto, ma del numero di foto scattate.
Questa installazione è parte di Centrale Festival - Around Italy che si svolge su tutto il territorio nazionale.
Il progetto è uno sviluppo del fotoromanzo “Istruzioni per essere come dio”
Istruzioni per essere come dio
Prontuario operativo
1) Scegliere un oggetto adeguato.
2) Porre la fotocamera in asse con l’oggetto a una distanza ottimale.
3) Ruotare intorno all’oggetto scattando fotografie a ogni porzione.
«Il dio dei filosofi è un essere ideale in grado di conoscere le cose come realmente sono, cioè: di vederle da tutti i lati e i punti di vista contemporaneamente. Se non avete familiarità con questo tipo di vertigine, immaginate un romanziere che si preoccupi di elencare al suo lettore il numero esatto di biscotti inzuppati dal protagonista Alberto nel caffelatte quel mattino, il loro peso, quanto caffelatte la tazza conteneva in decilitri suddivisi tra una bevanda e l’altra, e poi di contare per voi con precisione i respiri di Alberto nel tragitto percorso prima di incontrare la fidanzata Nora, i battiti del suo cuore, la composizione chimica esatta della saliva istante per istante, nonché la quantità di granelli, sassi, foglie presenti su quel lungo marciapiede (ma lungo quanto? È presto detto) in un delirio di particolari sempre più fitto che procede via via in tutte le direzioni. Ecco: il dio dei filosofi, in altri termini, è un pazzo scatenato affetto da ossessioni pericolose, incapace di scegliere, incapace di distinguere, incapace di perdere. Per fortuna un tale essere non esiste, è solo una proiezione dei nostri incubi di ubiquità e ipercontrollo. Non può esistere una situazione in cui tutti siamo presenti a tutti nello stesso istante e da tutti i punti di vista. Vero?».
Statement
In questo lavoro, che appartiene alla raccolta “Fotoromanzi” (otto serie di fotografie nella quale esploro alcuni degli “infiniti modi di dire” che possono emergere dalle immagini dimenticate), ho utilizzato un escamotage letterario e pseudo-filosofico, corredato da un protocollo tecnico paradossale, per simulare in modo geometricamente comico lo sguardo “supremo” di un essere onnisciente, in grado di osservare le cose da tutti i punti di vista: dio, macchina o inconscio artificiale inconsapevole che sia. Attraverso questo apparato testuale ho inteso da una parte predeterminare la successiva esplorazione visiva, in modo da condizionarla e parodiare i trucchi dello storytelling che si pretende creativo, ma è solo meccanico, iniziatico o sentimentale. D’altra parte il lavoro prende di mira l’idea che la visione sia un fenomeno assoluto e neutrale, assunto tipico dei sistemi di sorveglianza e degli usi della fotografia come cattura estetica, auto-seduzione o strumento di potere che trasforma in oggetto ciò che guarda. In questo modo il lavoro allude, per differenza, a quanto la visione umana sia invece naturalmente incarnata, collocata, parziale e legata alla proliferazione di elementi testuali e immaginativi.
Dove
Info
Instagram: @istruzioni_around