Sono sempre stato qui
E ho molti modi per fartelo credere

Statement
Non esistono immagini pure o mute: ogni immagine contiene infiniti testi impliciti che dipendono da infiniti  contesti e pratiche sociali continuamente in movimento, intrecciati tra loro in innumerevoli modi e ogni osservatore la abita con tutto il proprio corpo virtuale, proiettandovi sopra tutto se stesso. E i testi, per parte loro, sono pieni di immagini, ne sono intessuti: il linguaggio sorge intorno a metafore, analogie, figure. Sono gemelli siamesi, parte di un unico movimento di segnificazione e di figuralità che ricrea continuamente il mondo. Vediamo ciò che già sappiamo, ma ciò che non sappiamo compare ai bordi del campo visivo in attesa di venire in primo piano. Occorre allora sempre domandarsi: cosa sto guardando?

In Sono Sempre Stato Qui, partendo da una foto trovata, ho prodotto una serie di didascalie plausibili, intrecciando materiale reale e inventato, dati reperibili in rete, storie vere, ricordi e fantasie.


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